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Lo strabiliante snorkeling con le mante alle Maldive

Dal momento in cui siamo arrivati a Dharavandhoo, nell’atollo di Baa, alle Maldive, ho osato immaginare quello che avrei provato davanti alle maestose mante giganti, ma non ero affatto preparata a ciò che sarebbe successo realmente.

La baia di Hanifaru da alcuni anni è diventata patrimonio dell’Unesco e riserva naturale, con tanto di guide che la sorvegliano ogni giorno, nonostante possa apparire semplicemente come una bellissima laguna maldiviana. Si trova proprio davanti all’isola di Dharavandhoo e ci abbiamo impiegato circa 15 minuti per arrivarci perché siamo dovuti passare dall’entrata secondaria: la prima è riservata alle angeliche mante e talvolta agli squali balena.

Ciò che rende infatti speciale questa precisa zona del mondo e delle Maldive, è il passaggio di enormi mante, da maggio a novembre. Talvolta arrivano prima o restano qualche settimana in più ma è raro avvistarle in periodi diversi. Vengono attirate nella baia di Hanifaru per la presenza di particolari specie di esseri che ripuliscono le loro enormi bocche e allo stesso tempo, arrivano in questa zona per la grande presenza di plancton di cui si nutrono.

Per gli stessi motivi, anche gli squali balena giungono fino alla questa baia, ma negli ultimi anni è stato registrato un calo vertiginoso, dovuto probabilmente al costante passaggio di barche veloci.

Ogni giorno si può fare snorkeling con loro per la durata di 45 minuti e a seconda che siano persone provenienti da safari boat, guest house o resort, ci sono giornate dedicate. Oltre a ciò si paga un biglietto di entrata nella baia, pari a 20$ a persona che solitamente è incluso nel costo dell’escursione proposta.


Siamo arrivati alla baia alle 11.30: il cielo era limpidissimo e il sole picchiava forte. Non vedevamo l’ora di scendere giù dalla barca, eravamo impazienti e allo stesso tempo un po’ timorosi perché dai video che avevamo visto, queste creature sembravano davvero enormi e per niente impaurite della presenza dell’uomo.

Maschera e pinne e via in mare. Poco prima di scendere abbiamo chiesto alla guida quali indicazioni aveva da darci: prima di tutto le mante non si toccano anche se la tentazione può essere molta. In secondo luogo si deve cercare di stare sempre in orizzontale, evitando di nuotare muovendo le pinne (e dopo abbiamo capito il perché). Infine, bisogna lasciarsi trasportare dalla corrente, cercando di fare pochissimi movimenti. Facile, no?

Dalla barca abbiamo avvistato delle mante e gli siamo andati incontro. Sono bastati pochi secondi per trovarsi davanti le prime: avrei voluto urlare di gioia, ero commossa ed esterrefatta perché non comprendevo come fosse possibile essere così vicino a mante di due, tre metri di diametro.

Stavo immobile a pelo d’acqua e loro passavano da ogni parte. Guardavo Alessandro e gli facevo l’ok con la mano, la tentazione di mettere la testa fuori dall’acqua e commentare il momento era tanta, ma era più forte la voglia di guardare giù. Le mante volavano, lentamente, arrivando anche da dietro e quando passavano a 30 centimetri dal nostro corpo, ci sentivamo esili, inermi e particolarmente vulnerabili.



Più che il tempo passava e più che loro aumentavano. Ad un certo punto mi sono messa a contarle, e solo attorno a me ce ne erano una ventina, la guida poi ci ha detto che erano più di cinquanta. Ma ha anche aggiunto che siamo a fine stagione e che nei mesi centrali del passaggio dalla baia, ce ne sono anche duecento!

I 45 minuti sono passati velocemente e noi abbiamo lasciato il posto ad un altro fortunato gruppo che ha potuto ammirare questo spettacolo della natura. Voi godetevi questo video che abbiamo realizzato:

(Cliccate sulla rotellina in basso a destra e selezionate la qualità HD per vedere il video al meglio)





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